“In ogni Paese, così come in ogni regione d’Italia ci sono tradizioni diverse, che rispecchiano tradizioni religiose o popolari e che si tramandano, come da noi di madre in figlio”
Iniziamo dall’Europa, che è pi vicina a noi, che cosa ci racconta?
In Francia il periodo delle feste si chiama “trève des confiseurs”: tregua, periodo di riposo; e il 24si cena con ostriche e oca, mentre per dolce c’è il ceppo di biscotti secchi sbriciolati, profumato al caffè, al liquore o alla frutta. Dopo il cenone non si sparecchia, perché si aspetta l’arrivo di Maria. In Provenza 13 dolci vengono disposti su 13 piatti, detti “dei mendicanti” perché venivano offerti ai poveri. Invece in Bretagna, un tempo, il pasto della vigilia era solo di pane e acqua, per essere simili alla Sacra famiglia in viaggio. A Charpentras, un paesino del sud della Francia, alla fine della cena della vigilia si pianta tradizionalmente in vaso una Rosa di Gerico, perché Maria possa far asciugare le fasce del Bambin Gesù.
In Germania, la sera del 24 a tavola si serve arrosto di maiale con gallette di patate, mentre il pranzo del 25 più elaborato: oca ripiena, carpa, salsicce, birra e,soprattutto il Dolce Stollen, un pudding con marzapane, canditi, uva passa, mandorle, rum e spezie di forma allungata e coperto di zucchero a velo che rappresenta Gesù in fasce.
A Natale in Olanda oca o tacchino ripieni di prugne sono i piatti della tradizione, ma prima di mangiare si devono osservare tre minuti di silenzio; poi arrivano focacce a forma di animali o persone e dolci a base di melassa e mandorle. Il cenone del 24 in Lussemburgo è a base di ostriche e pesce poi si serve il dolce con la fava, per eleggere il Re del Natale.
Il tacchino originario del Messico, portato a Giacomo I dai vascelli di Jacques Coeur nel 1432 è stato inserito nel menu di corte perché il re d’Inghilterra non tollerava la carne di maiale. Poi in epoca vittoriana, si è diffuso in tutti gli strati della popolazione il pudding di Natale quale simbolo dell’unione dell’Impero con le colonie, infatti le speziecon cui lo si prepara provengono dall’India, le uova dall’Irlanda, uva passa dall’Australia, il rum dai Caraibi, la birra dal Galles,lo zucchero rosso dal Kenya, e lo zucchero bianco dalla Giamaica. Ingredienti che, uniti al rognone lo rendono tipico e speciale. Il pudding deve bollire per quattro ore e deve essere costantemente mescolato, tanto che di solito si fanno i turni per rimestare l’impasto.
In Svezia la festa di Santa Lucia è quasi più importante di Natale, ma la sera del 24 non mancano pesce secco, prosciutto, riso al latte e vino caldo. Il riso al latte fa parte anche della tradizione danese, con cui inizia il pranzo di Natale, al fondo del riso è nascosta una mandorla e chi la trova ha diritto ad un regalo speciale. In Lapponia la cena del 24 si consuma in assoluto silenzio, guai a starnutire! E’ un cattivo presagio.
Andando un po’ più lontano le tradizioni cambiano?
Nei paesi di matrice sovietica non c’è tradizione di Natale, in Russia il giorno di Santo Stefano è dedicato ai fidanzamenti, mentre le nostre feste sono dedicate al digiuno prima del 6 gennaio, il giorno del Capodanno ortodosso in cui, tra gli altri piatti, ne vengono serviti 12 a base di verdura in onore degli apostoli.
In Libano, 2 settimane prima di Natale, si seminano lenticchie, fagioli e fave da tenere accanto al presepe. Il 25 si prepara la cena tradizionale, con moltissime “mezzes“, antipasti, poi tacchino arrosto farcito con yogurt, carne trita, aglio, prezzemolo, menta, coriandolo, pistacchi e per dolce “moghli”, crema tipica cucinata quando nasce un bambino: crema di riso, scorza di noce moscata, nocciole, cumino, anice, pinoli e polvere di cocco.
Il nostro giornale ama molto gli Stati Uniti, ci racconta anche qualche cosa di laggiù: è solo Thanksgiving o Natale ha un sapore particolare come da noi?
Partiamo dicendo che fino al 1861 festeggiare Natale, almeno sulla East Coast, era proibito, poi ogni comunità ha le proprie tradizioni che mantiene rigorosamente come solo gli americani sanno essere rigorosi.
Bevanda tipica è l’eggnogg composta da zucchero, uova, crema di latte e brandy o rum. Il tacchino è riservato al giorno del Ringraziamento, ma si serve arrosto di maiale con legumi e mais. Alla Casa Bianca è tradizione servire il Dolce del presidente, guarnito di petali di rose cristallizzati e profumato col brandy, in alternativa la Christmas Cake, una sorta di plum cake con noci, nocciole e uva passa.
Ci sarebbe da scrivere ancora per pagine e pagine, ma ci teniamo l’appetito, per restare in tema, per una prossima volta.
Silvia GALLI
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