“Il cancro alla mammella è il più frequente tra le donne, ma non è quello con mortalità più elevata sia perché oggi abbiamo la possibilità di fare diagnosi agli stadi iniziali della malattia, sia perché le terapie migliorano in continuazione”.
Cosa possiamo fare per prevenire?
Alcuni pericoli possiamo evitarli e altri purtroppo no. Ovviamente bisogna cercare di evitare i fattori di rischio e favorire i fattori di protezione.
I fattori di rischio che non possiamo modificare sono sostanzialmente due: l’età della donna (il cancro alla mammella si presenta più frequentemente nelle donne più anziane, dopo la menopausa) e la storia familiare o personale di malattie mammarie.
Gli elementi da tenere sotto controllo, che possono diventare, facilmente fattori di rischio sono: l‘obesità che favorisce l’aumento della concentrazione di estrogeni nel corpo; l’uso di estrogeni esogeni come la terapia ormonale sostitutiva; l’assunzione di alcol e il fumo.
Ci sono però dei comportamenti che le donne possono adottare?
Certamente Un’ alimentazione ricca di prodotti naturali come frutta, verdura, te verde aiuta molto, così come praticare regolarmente un’attività sportiva, evitare le terapie ormonali e, comunque utilizzarle sempre e solo sotto stretto controllo medico ed eliminare il fumo. Le gravidanze, prima dei 35 anni sono un fattore di protezione del tumore mammario, soprattutto se affiancate dall’allattamento al seno durante il primo anno di vita del neonato
Il tumore al seno si può diagnosticare precocemente, come?
Si deve partecipare ai programmi di screening che ogni paese mette a disposizione delle donne Esistono tre test per fare una diagnosi precoce: una visita dal senologo; la mammografia e la risonanza magnetica (nei casi di alto rischio mammario).
I programmi di screening di solito cominciano dopo i 40 anni prima ogni due anni, poi dai 45 anni la visita senologica con mammografia deve avere cadenza annuale. La risonanza mammaria si riserva solamente per le donne con un’importante storia familiare di cancro alla mammella. A volte, alcuni medici consigliano di sottoporsi ad ecografia mammaria, un esame utile, ma solo se in accompagnamento alla mammografia.
Parliamo di protesi mammarie, sono tante le donne che ricorrono, quali sono i rischi ?
Grazie ai nuovi macchinari è possibile diagnosticare un cancro alla mammella in stadi precoci anche nelle pazienti che portano protesi mammarie. Le protesi infatti, si posizionano dietro la ghiandola mammaria o dietro il muscolo, per cui la struttura ghiandolare viene conservata ed è possibile valutarla mediante le normali prove diagnostiche. Le protesi mammarie non aumentano il rischio di cancro alla mammella, anche se prima di un intervento estetico si devono effettuare gli esami che verranno usati come riferimento per i controlli post operatori e successivi da effettuarsi, indipendentemente dall’età, annualmente .
Direi che la parola d’ordine è una: prevenzione, non attenersi sarebbe veramente stupido.
Silvia GALLI
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