Con il primato indoor stabilito nel meeting di Stoccolma lo scorso 23 febbraio, saltando 5,01 metri, Yelena Isinbayeva ha detenuto per la ventottesima volta un record mondiale nel salto con l’asta, che sia all’aperto o al chiuso, confermandosi ancora una volta l’unica donna sulla terra capace di saltare oltre i 5 metri da sette anni a questa parte.
Nata a Volgograd il 3 giugno 1982, la campionessa russa ha iniziato la lunga storia dei record il 13 luglio 2003, quando appena 21enne è riuscita a saltare 4,82 metri al meeting di Gateshead. Nella stessa estate ha ottenuto anche il bronzo ai mondiali di Parigi. E’ solo l’inizio di una continua parabola ascendente che la porta nel 2004 e conquistare il primo oro olimpico ad Atene, col primato mondiale ritoccato a 4,91 metri.
Ma non è nulla a confronto di quanto riesce a realizzare il 22 luglio 2005 alCrystal Palace di Londra, dove salta i 5 metri al primo tentativo e intasca un assegno di 50.000 dollari. Ottenuto il sensazionale traguardo, la Isinbayeva continua a migliorarsi u centimetro alla volta, trionfa ai Mondiali di Helsinki e Osaka e nel 2008 bissa l’oro olimpico a Pechino, arrivando a saltare 5,05 metri. Di pari passo, si sommano successi e primati anche a livello indoor, dove vanta tre titoli mondiali ma arriva a saltare i cinque metri solamente, si fa per dire, nel 2009.
Nello stesso anno, viene battuta a sorpresa dalla polacca Anna Rogowska ai Mondiali di Berlino ma si riscatta successivamente battendo, a undici giorni dalla delusione in terra tedesca, per l’ennesima volta il record mondiale a Zurigo, toccando la misura di 5,06 metri, infine vincendo il jackpot della Golden League 2009 assieme a Sanya Richards e Kenenisa Bekele. A fine anno, così come era accaduto nel 2007, viene eletta la miglior atleta al mondo.
Nell’aprile 2010, dopo aver fallito addirittura la zona medaglie ai Mondiali indoor di Doha, la bella Yelena si prende una lunga pausa e sta assente quasi un anno dalle competizioni.
Il rientro non è dei più felici, anzi, la scorsa estate ha vissuto la delusione più cocente della sua carriera, mancando clamorosamente l’accesso alla finale dei mondiali di Daegu con un misero 4,65 che l’ha relegata al sesto posto. Un flop inaspettato, ma ci vuole ben altro per demoralizzare una campionessa di tale caratura.
La risposta è arrivata solo qualche giorno fa, con il record numero 28 della sua strepitosa carriera. E’ iniziata nel migliore dei modi la strada che porta aLondra 2012, dove vorrà nuovamente ritagliarsi un ruolo da protagonista e tornare a dettare legge.
Fabio CASATI