Sono i Daft Punk, duo parigino formato da Guy-Manuel de Homem-Christo e Thomas Bangalter, i grandi protagonisti dei 56esimi Grammy Awards, consegnati nella notte allo Staples Center di Los Angeles. Quattro grammofoni dorati per il duo spaziale francese: Album of the Year, Random access memories, Best record of the Year, Best Pop Duo e Best Group Performance per Get lucky. La coppia di “stupidi teppisti” tornava in tv dopo la bellezza di sei anni e naturalmente ha ritirato il premio nascondendo il volto dietro i loro caratteristici caschi futuristici.

La cantautrice neozelandese diciassettenne Ella Maria Lani Yelich-O’Connor, in arte Lorde, grande rivelazione dell’anno discografico, è stata premiata per la Song of the Year, il tormentone Royals. Tra i premiati nella notte californiana figurano anche a Jay Z (esibitosi in coppia con Beyoncé) e Justin Timberlake, come Best Rap e Sung Collaboration per Holy grail,  e Led Zeppelin per il miglior album rock, il live Celebration. 

L’ex beatle Paul McCartney, insieme agli ex componenti dei Nirvana Dave Grohl, Krist Novoselic e a Pat Smear dei Foo Fighters, si è aggiudicato l’ennesimo Grammy Award per la migliore canzone rock Cut Me Some Slack. Miglior pop/vocal album a Bruno Mars per Unorthodox Jukebox, mentre Michael Bublé ha vinto nella categoria Best Traditional Pop Vocal Album per To be loved.

Notte di gloria anche per Macklemore & Ryan Lewis che, oltre al grammofono come migliori nuovi artisti, hanno trionfano nella sezione dedicata al rap:  miglior rap album per The Heist, miglior canzone rap con Thrift Shop e miglior performance rap esibendosi sul palco insieme a Madonna e Queen Latifah, con tanto di celebrazione di 34 matrimoni di coppie gay ed etero per la gioia del pubblico.

Jacopo MARCHESANO