La crisi non guarda in faccia nessuno. Così, dopo Cristina, La7 dice addio a un’altra Parodi: Benedetta. In seguito all’abbandono di Mediaset, rispettivamente di TG5 e Cotto e Mangiato, le sorelle giornaliste della televisione italiana si sono ritrovate di punto in bianco disoccupate per colpa di ascolti troppo bassi e costi troppo alti.

Se Cristina Parodi Live ha avuto vita molto breve, dall’altra parte I Menù di Benedetta sembravano andare a gonfie vele nell’era dei palinsesti cuciti su misura sui programmi di cucina e mai e poi mai ci saremmo aspettati questa notizia. Benché fosse tra le produzioni più costose del canale, Benedetta Parodi e i suoi piatti non sono riusciti a raggiungere l’obiettivo prefissato, ovvero il raggiungimento del 3%.

La concorrenza in cucina è spietata: dopo Antonella Clerici, Tessa Gelisio, Alessandro Borghese, Roberto Ruspoli, Simone Rugiati, Buddy Valastro e Gordon Ramsay, i cuochi del piccolo schermo sono davvero tanti. Forse troppi.

E per una Parodi che se ne va da La7, c’è una Simona Ventura pronta ad approdare su Sky a fine aprile con il suo Cooking Simo, già pillola quotidiana nella sua web TV. Si tratta del primo esperimento culinario di SuperSimo che la vedrà protagonista dietro i fornelli insieme alla mamma e alla sorella Sara, già conduttrice radiofonica.

Ha così dichiarato Simona Ventura: «Sto testando due format molto diversi e spero di farli entrambi. Uno è un reality di grande impegno sociale, che nessuno voleva fare tranne me, ma sentivo il bisogno di un programma inedito che stupisse anche me. L’altro è un talk show sulle istituzioni, un format nuovo: se dovesse andare bene, lo potremmo anche esportare».

Che stia parlando di Cooking Simo? Non è detto, dato che la Simona nazionale è abituata a stupire il suo pubblico. Vero è ciò che scrive Selvaggia Lucarelli sull’affair Benedetta Parodi: «La faccenda è più appassionante del Conclave. A La7 chiudono il programma di Benedetta Parodi perché troppo costoso. Troppo costoso? Scusate eh, ma dove la fanno la spesa questi, da Castroni a Roma? La cappa è di Swarovski? I guanti da forno so’ di cachemire? Bah, valli a capì».

Giulia DONDONI