Lui è un uomo, e vive davvero, davvero nel caos. Il suo nome è Hank Moody (David Duchovny, per altro tra gli ideatori e produttori della serie), è uno scrittore di New York che ha ottenuto un grandissimo successo con un libro dal contenuto nichilista: God Hates Us All (Dio ci Odia Tutti) che ha suscitato diverse critiche tra i benpensanti. Da questo romanzo verrà tratto un film, e dunque Hank, in quanto autore, viene chiamato a fare da supervisore alla trasposizione in pellicola.
Hank è un donnaiolo seduttore, eppure continua ad essere in una situazione delicata perché è ancora innamorato della ex compagna Karen, che sta per risposarsi, ed è profondamente legato alla figlia Becca, che sta cominciando a presentare i primi problemi dell’adolescenza. Dunque, se questo è già abbastanza, figuratevi come perde la pazienza quando si accorge che il suo romanzo è stato completamente travisato, e trasformato in una commedia chiamata A Crazy Little Thing Called Love, romantica e per nulla fedele a ciò che lui voleva dire.
Preso dalla rabbia e dalla frustrazione, trova solo un modo per sfogarsi: il sesso compulsivo. Inizia dunque a concedersi più e più avventure di una notte, finalizzate al puro piacere sessuale. Ma Los Angeles riserva non poche sorprese, e una di queste è Mia: una ragazza meravigliosa, che riesce ad abbordare in un bar e a portarsi a letto, ma che sul più bello gli molla un pugno e scappa via.
Stordito dall’accaduto, continua la sua vita bevendo e dedicandosi a scrivere un blog per Hell-A Magazine. E’ solo qualche giorno dopo che Hank si accorge che l’incontro di Mia gli porterà un bel po’ di guai: bussa infatti alla porta dell’amata Karen, per passare del tempo con Becca e si ritroverà davanti al nuovo compagno e futuro marito di lei e… alla “tranquillissima” figlia Mia, ancora minorenne.
Incredulo, Hank si comporta al meglio, ma non rimane certo indifferente. Subito dopo l’incontro, va a sfogarsi con il più caro e altrettanto inguaiato amico, che è oltretutto anche il suo editore: Charlie Runkle.
Serie controversa, che si spinge spesso sull’erotico, Californication non smette comunque di riservare sorprese, ed è originale e divertente. Una piccola perla che sa di nuovo nell’universo spesso simile delle serie tv.
Caterina Damiano