Catherine Spaak è una donna che ha sempre messo al primo posto l’arte. La sua carriera la dice lunga, e quasi non occorre neppure farvi accenno. E’ una donna che ha vissuto sulla sua pelle le emozioni della recitazione e della musica ed è capace di regalarle al pubblico con generosità. Lo dimostra ancora una volta ne “I racconti del faro”, ultimo suo lavoro teatrale.
Si prospetta suggestivo, “I racconti del faro”, che andrà in scena al Teatro De Servi a Roma, Venerdì 5 Luglio.
C’è una donna sola, cui era stata data in fretta una diagnosi sbagliata, che improvvisamente torna a vivere. C’è un faro dove farsi cullare dal rumore delle onde. C’è un diario abbandonato, con la copertina scura, con il quale viaggiare per i luoghi più disparati, incontrando personaggi che prendono vita, diventando palpabili, presenti.
E la voce di Catherine è la voce della donna del faro, flebile e poi forte. Un sussurro che si trasforma in affermazioni altisonanti che raccontano storie di emozioni ed incontri, entrando nell’intimo del personaggio di cui si sta parlando, conoscendolo, presentandolo al pubblico, facendolo scoprire poco a poco, rendendolo amico e poi fratello.
Scorrono memorie preziose durante lo spettacolo. Memorie dal significato sempre più forte, che improvvisamente diventano una giostra vorticosa di alti e bassi emotivi, di incertezze e sicurezze. Diventano i dubbi da cui ognuno è afflitto ogni giorno, succube del tempo e degli impegni giornalieri.
Con i testi di Catherine Spaak e Fabio Silei, le musiche di Stefano Graziani e Massimo Zemolin, “I Racconti del Faro” diventa un appuntamento con l’armonia e con la delicatezza della nuda umanità, trasformando lo spettatore in un bambino che attende che la voce suadente della Spaak narri ancora una storia. Ancora una vita.
Caterina DAMIANO
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