“Non mi sarò infilata il mio solito paio di pantaloni, ma sto comoda e questo abito mi piace“. Passerà alla storia la passerella della bionda attrice Helen Hunt, che ieri sera, sul Red Carpet del Dolby Theatre di Los Angeles si è presentata con un abito senza spalline e taglio a sirena blu navy abbinata ad una parure di gioielli Martin Katz del valore di 700 mila dollari. Elegantissima e sobria.
Valentino? Armani? No, H&M. Insolitamente e “sostenibilmente” trattasi di abito uscito niente meno che dal guardaroba della famosa catena di abbigliamento low cost.
Scelta ardita se si pensa alle mìse sfoggiate dalle colleghe, dalla regina della serataJennifer Lawrence in abito, con spacco più caduta, Dior abbinato a gioielli Chopard, ad Anne Hathaway, promossa a pieni voti in total white Prada dalla profonda scollatura sulla schiena.
Scelta azzeccata se si considerano i tempi di crisi e quanto la moda “green” sia sulla cresta dell’onda.
“Non sto scherzando, è di H&M“, avrebbe detto all’intervistatore del format E! la già vincitrice di un Premio Oscar come miglior attrice, nel 1998, per il film “Qualcosa è cambiato”. E da lì, la notizia ha fatto il giro della rete. Perché davvero, su questo Red Carpet, qualcosa c’è di nuovo e rivoluzionario.
Tra i tweet più entusiasti, pure un parere autorevole come quello dell’ Oprah’s O magazine: “H&M for Helen Hunt: certainly the most affordable gown on the red carpet #oscars proves that you DONT have to spend a lot to look AMAZING!” ovvero, “H&M per Helen Hunt: certamente la gonna più conveniente del red carpet #oscar dimostrano che NON è necessario spendere un sacco (di soldi) per avere un look STREPITOSO”.
Lodi, lodi, lodi alla 50 enne sempre in forma, che a questa notte degli Oscar è andata molto vicina a bissare il successo di 15 fa. Il ruolo di terapista Cheryl Cohen-Greene, “surrogato sessuale” di Mark O’ Brien (interpretato da John Hawkes), un uomo costretto in un polmone d’acciaio che si affida a una partner surrogata per perdere la verginità, le è valso una Nomination come Miglior attrice non protagonista.
Nelle sale dal 21 febbraio, “The sessions” racconta la storia vera del giornalista e poeta Mark O’ Brien e mostra per la prima volta la Hunt senza veli.
Eppure, “senza”oppure “con”, cheap e mai shock, Helen Hunt continua a far parlare di sé e solo per buone ragioni.
Personaggi positivi come questo sono davvero una rarità, un lusso: per noi l’Oscar della sobrietà e dell’intelligenza è tutto suo.
Paola PERFETTI