Da dove è nata l’ispirazione per questi due romanzi?
Dalla lettura della trilogia che ho dovuto fare per lavoro. A dire la verità mi ci sono divertita molto, anche se vorrei precisare che questi testi devono essere presi per quello che sono, senza accanircisi troppo. Prendo un sacco di spunti dagli aperitivi con le mie amiche. Di che cosa parlano le donne quando si ritrovano? Di uomini! Per cui, scambiandoci pareri sui nostri Gigi, ci siamo accorte che sono tutti uguali, tanto quanto noi Gine.
Come si riconosce un “Gigio”?
Guarda nel lavandino di casa: se ci trovi le bucce delle cipolle, che dovrebbero essere buttate nella spazzatura, quello è un Gigio.
Le situazioni descritte nelle sue “sbavature” e “smagliature” sono problematiche comuni a tutte le donne o si è ispirata a fatti autobiografici?
Al 99,9% si tratta di fatti comuni. Al massimo c’è qualche donna che è un po’ Gigio e quindi si invertono i ruoli. Mediamente però siamo messe tutte uguali.
Entrambi i libri sono stati tradotti in diverse lingue, tra cui francese e spagnolo, dove sono stati ben accolti dalla critica. Secondo Lei a cosa è dovuto questo successo?
Il titolo ha fatto sicuramente il suo lavoro. Credo fermamente che ci sia bisogno di ridere: alla fine ci piace piangere, leggere cose intelligenti – non che la mia sia così stupida! – però, vogliamo tutti riderci addosso.
Spesso si parla della difficoltà incontrate dalle donne nel conciliare vita professionale e privata. Lei ci riesce?
Direi proprio di sì. Ho un gatto e due figliastre, sono matrigna, e quindi non ho ragazze tutto il giorno tutti i giorni. Me la cavo tranquillamente. Poi comunque siamo tutte abituate a fare salti mortali.
Cosa ci può dire del prossimo libro? Sarà un altro successo?
Speriamo, ci tengo molto. L’ho consegnato recentemente. Benché non si parli di “sbavature” e “smagliature” è una sorta di proseguimento. Si parlerà sempre di donne.
Giulia DONDONI
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