Luogo affascinante la Lounge Room. Nell’ovattata penombra, le conversazioni sono sussurrate, accompagnate dalla giusta musica, al giusto volume. Ci si incontra per il piacere di incontrarsi. Si parla, ma non si discute. Gli argomenti: i più vari. Semplici, ma mai banali.
Mi piace pensare alla Lounge Room come ad una moderna versione del Simposio di Platone, dove, partendo da un argomento semplice come l’Amore, possono nascere piccoli momenti di filosofia quotidiana. Come l’altra sera. Non so come, partendo da non so dove, ci siamo ritrovati a parlare di seduzione, anzi di Seduzione. Leggendo i giornali, guardando i vari Tg, ascoltando la gente per strada o sui tram, non si sente che parlare di queste nuove figure femminili: omologate, stereotipate, omogeneizzate: pronte e disponibili. Come un piatto di lasagne surgelate: due minuti nel micro onde e, voilà, pronte per essere mangiate.
Ma dove è finita la seduzione, anzi la Seduzione? E, soprattutto, cosa è la Seduzione?
Tra un cocktail ed un bicchiere di vino, si incrociavano, pigramente, tesi e contro tesi. Quando all’improvviso la frase che ha dato la giusta svolta alla serata: “L’essenza della vera Seduzione è racchiusa in un Martini Cocktail”
Il Martini Cocktail! Quasi tutti lo hanno sentito nominare, almeno una volta. Molti i film, primi tra tutti quelli di James Bond, che lo hanno celebrato, facendolo diventare un vero simbolo di fascino ed eleganza. Ma quanti lo hanno assaggiato? Pochi. E quanti lo sanno preparare? Ancora meno. Ed ecco la prima analogia con la Seduzione: quasi tutti ne hanno sentito parlare, pochi la sanno applicare, molti la confondono con la semplice capacità di “conquistare” (per lo più sessualmente) un uomo od una donna.
Invece la Seduzione è quella semplice, ma non facile, alchimia, che rende una persona attraente. Ovvero, come l’etimologia della parola suggerisce, di condurre a se. E non c’è niente di più attraente di una semplice, non ostentata, eleganza. Il Martini Cocktail è, per l’appunto, un cocktail semplice. Nel mondo dei cocktail, molte le preparazioni colorate, appariscenti ed “apparecchiate” con variopinti orpelli. Nella preparazione, spesso, prevedono l’uso di zucchero o di altri ingredienti dolci. E si sa che il gusto del dolce è una “dote” istintiva, tipica dei bambini. Non a caso molte delle bevande o dei cibi “di massa” sono dolci. Fanno leva sui nostri istinti primordiali: come la semplice attrazione fisica. Il gusto per l’amaro e per il salato, si affinano nel tempo. Sono il traguardo di una “maturità” gustativa, come la Seduzione. E il Martini è un cocktail tutt’altro che dolce.
Si diceva: “semplice ed elegante”. Il Martini Cocktail è di un’eleganza a dir poco straordinaria. Agli occhi si presenta nella sua affascinante trasparenza, sottolineata da quella piccola punta di colore rappresentata, dall’oliva o dalla scorza di limone. Al naso ic cattura con quell’inconfondibile bouquet aromatico che solo i grandi gin sanno offrire.
Ma la vera Seduzione nasce dall’essere unici. La Seduzione non si può omologare. Se la bellezza o l’attrazione hanno i propri canoni estetici, la Seduzione è strettamente legata alla personalità di quella specifica donna/uomo. Quante le persone, anche famose, fortemente seducenti anche se non perfettamente belli? Nel gioco della Seduzione è importante saper valutare ed esaltare la propria “unicità”: nel modo giusto, al momento giusto. Il Martini Cocktail è unico perché mai uguale a se stesso. La sua formula base è più che semplice: gin e vermouth dry. Ma il modo di unirli e di utilizzarli è fortemente legato ai gusti di ogni singole persona. C’è che li miscela e chi, come James Bond, richiede espressamente che siano shakerati: “shaked not stirred”. C’è che utilizza più o meno vermouth dry, e c’è che lo usa solo per aromatizzare il ghiaccio per poi buttarlo via. Solo gin. Affascinante e seducente, un cocktail preparato senza l’ingrediente da cui prende il nome.
Un cocktail unico il Martini, nato per essere “tagliato su misura”, come un abito di alta sartoria, come la Seduzione, per l’appunto. Ogni donna (ed ogni uomo) hanno il proprio unico ed irripetibile modo di essere seducenti.
Ed infine, un dettaglio non secondario. Come ogni grande seduttore/trice anche il Martini Cocktail ha i suoi vezzi. È tra i pochi cocktail (secondo me l’unico, ma posso sbagliare) che deve essere servito all’interno di un ben specifico bicchiere che, guarda caso, porta il suo nome: la coppa Martini. Un bicchiere dalla forma unica, affascinante, seducente, formato dall’insieme di due forme geometrica opposte: il profilo di un triangolo, la rotondità del cerchio. Un bicchiere straordinario: specie se tenuto tra le mani di una donna.
Danilo della Mura