I matrimoni più belli sul grande schermo – prima parte

Nelle scuole di cinematografia per esempio si studia la lunga sequenza del matrimonio che apre la triolgia “Il padrino”: di romantico non c’è nulla, ma quel festino da italo.americani miliardari mafiosi è un capolavoro dentro il capolavoro. L’atmosfera realistica, la ricostruzione filologica perfetta nel ritrarre un mondo e certi atteggiamenti (ad esempio la tradizionale serenata “C’è la luna ‘mezzu o mari”) ne fanno il matrimonio al cinema più amato anche dal pubblico maschile.

Eppure c’è anche un finale romantico, all’interno di un matrimonio che in realtà si conclude nel modo peggiore, che piace molto sia al pubblico maschile che femminile. Si tratta dell’ultima scena del film “Il laureato” in cui il giovane Benjamine fugge insieme ad Elaine dalla chiesa in cui lei si è appena sposata e senza un piano preciso salgono su un pullman dalla destinazione ignota: lei in abito da sposa, lui casual, restano in silenzio e fissano l’orizzonte, il loro futuro.

Poi c’è anche il caso del falso romanticismo.Grazie al film, sdolcinato oltremodo, interpretato da Romy Schneider, milioni di ragazzine sono cresciute con il mito della favola d’amore tra Sissi e l’imperatore Francesco, salvo scoprire al liceo che i due vivevano in camere separate e furono tutt’altro che felici insieme. Eppure è il matrimonio regale più sontuoso che si sia visto sul grande schermo.

Ma i matrimoni sono anche una circostanza che si presta a particolari situazione comiche. Come dimenticare “La sirenetta”, quando Ursula, sotto mentite spoglie, sta per sposare il principe e allora volatili e animali marini di ogni sorta intervengono per ritardare le nozze?

E la sorridente Julia Roberts che, benchè al cinema abbia raggiunto diverse volte l’altare, non riesce ad impedire il matrimonio del suo migliore amico che crede di amare? Non le resta che ballare, sulle romantiche note di “I say a little pray for you”,  con il fidato amico gay (Rupert Everett), volato da lei a sorpresa per ricordarle che anche l’amicizia è una forma di amore.

Andrea VIGNERI