La sua ultima fatica, Max 20, contiene 5 inediti e 14 duetti con i big della musica italiana. Ce n’è uno di cui va particolarmente fiero?
Ad essere sinceri ce ne sono molti. Quello che mi ha maggiormente impressionato è quello con Lorenzo Jovanotti in Tieni il tempo. Qui Jova ha aggiunto strofe e cantato in maniera nuova quelle “vecchie”: in maniera stupefacente ne è uscita una canzone nuova.

Con quale grande artista le piacerebbe duettare?
Mi piacerebbe cantare con un grande artista americano come Bruce Springsteen, oppure con un cantante country meno conosciuto in Italia come Tim McGraw.

Welcome Mr. President e Il Presidente di tutto il mondo sono state scritte con Mauro Repetto: che effetto le ha fatto questa reunion?
È stato strano. La collaborazione è nata a distanza, via telefono ed email. In due occasioni ci siamo visti fisicamente, ed è subito scattato una sorta di rinnovato entusiasmo senza guardare al passato. È come se si fosse ristabilito un contatto che abbiamo ripreso proprio dove si era interrotto.

Di chi è stata l’idea di tornare a collaborare?
In realtà è nata spontaneamente. Mauro mi aveva parlato di un progetto teatrale che aveva scritto: “The election day”. Si tratta di una piece teatrale dove, in un futuro possibile, si ipotizza l’elezione di un unico presidente mondiale che possa risolvere tutti i problemi a livello globale. Noi abbiamo ironizzato sulla politica contemporanea, dove tutto è giocato sul marketing e il contenitore è più importante del contenuto.

In 20 anni di carriera e 17 album, c’è una canzone e un disco a cui è più affezionato?
Uno degli album che mi piace di più è Il mondo insieme a te, linea di congiunzione tra il mio presente e il mio passato con gli 883. La canzone che mi sta più a cuore è Quello che capita. Parla di destino, fatalità, predestinazione, temi che mi piacciono sempre moltissimo perché in essi si palesa il grande dilemma della via: è tutto frutto del caso o c’è un minimo di senso? Mi emoziona tutto ciò.

Qual è il tormentone di cui si sente più fiero?
Sicuramente Tieni il tempo. È un tormentone “equilibrato”, se così si può dire: non è né troppo tamarro né troppo serio.

Come è cambiata la sua vita da quando è diventato padre?
La paternità ti cambia completamente. Il centro dell’universo non sei più tu ma è un’altra persona, qualcun altro dal quale non ti potrai mai separare, il primo unico rapporto indissolubile e inscindibile. Cambiano le prospettive e, devo ammettere, ti migliora fisicamente: mi sono venuti certi riflessi! I bambini hanno una capacità di fare solo cose pericolose!

Giulia DONDONI

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