Ci sono un fantasma, un lupo mannaro e un vampiro.
No, non è l’inizio di una barzelletta, ne di un film horror. E no, non sto parlando dell’ultimo episodio di Twilight, sebbene il vampiro protagonista potrebbe perfettamente fare a gara, in bellezza, con il più famoso “collega” Robert Pattinson.
Oggi vi sto parlando di un telefilm recentemente arrivato alla terza stagione, con protagoniste le creature precedentemente elencate: si chiama Being Human, e ogni puntata, della durata di quasi un’ora, è un piacevolissimo mix di commedia, drammatico e beh, naturalmente horror e soprannaturale.
Non pensate che sia l’ennesimo telefilm con vampiri e licantropi belli e splendenti, qui la situazione è un po’ più complicata: i protagonisti infatti tentano di vivere con gli umani, cercando di integrarsi e di non far loro del male, ma una cosa del genere è molto più facile a dirsi che a farsi.
Prendiamo la prima protagonista, Annie Sawyer. Lei è il fantasma che abita nella casa dove le altre due creature vanno a vivere. E’ lei che narra la prima serie, durante la quale ammorberà i due esasperati coinquilini con la storia dell’uomo che amava quando era in vita, Owen.
Annie non ricorda la sua morte, ma da quando è successo ripete la versione che ha sentito dal giorno in cui il suo spirito si è separato dal suo corpo: sarebbe caduta dalle scale. Dunque, comincia a cercare un modo per contattare il suo amore, ma durante la serie scoprirà delle sorprese poco piacevoli e diventerà sempre più instabile, cosa che certo non aiuta George, il licantropo, timido e riservato, che odia la continua petulanza e le “banalità” di Annie, essendo afflitto dal non poco trascurabile problema di trasformarsi in lupo ogni mese.
In casa il più stabile è certo Mitchell, il vampiro: bellissimo (l’interprete è Aidan Turner, vedere per credere!), sempre giovane e gran playboy, in astinenza da sangue umano. Ma nonostante le apparenze che rassicurano gli altri due coinquilini e li mettono d’accordo nei momenti di difficoltà, Mitchell ha la situazione certo più difficile: è infatti in continua lotta con il suo istinto e la sua sete, e più volte deve cavarsela da solo per dare fiducia a George, che tra i tre è la creatura più debole, scoraggiata e insicura.
La serie alterna momenti di divertimento, come il continuo cucinare (ma non mangiare) di Annie e i battibecchi tra i tre per una serena convivenza, ma tiene anche con il fiato sospeso per gli eventi che travolgono i tre. Da vedere!
Caterina Damiano