Storia di una passione. Un noir basato sulla routine per cercare di spiegare la verità sull’amore…
Apriamo il mese di Settembre con questo noir breve ma ricco di emozioni perché come tutti ben sappiamo “infastiditi” e insofferenti per le vacanze appena finite facciamo fatica a tornare alle vecchie abitudini; quindi un corposo libro che esce dal seminato è sempre curioso da leggere e appaga anche quella piccola parte “oscura” che è presente in tutte noi.
Paola Calvetti si è diplomata in Lingue e Letterature Straniere al liceo linguistico Alessandro Manzoni di Milano e a 18 anni ha pubblicato il suo primo libro, riscuotendo grande successo; quello di cui parliamo oggi è un lavoro del 2004, ma i temi trattati sono più che mai attuali.
Basta accendere il telegiornale e la cronaca si riempie di delitti a sfondo passionale con moventi assolutamente banali per noi telespettatori, ma certamente invivibili per gli stessi artefici…
Ma che l’abbiano fatto veramente per amore? Ma quello può essere definito amore?
E ruota attorno a un omicidio/suicidio la storia di Vera, giornalista e scrittrice di successo che uccide prima il compagno, un noto avvocato molto più giovane di lei, e poi decide di uccidersi.
Francesco,figura molto vicina alla coppia, ma anch’egli personaggio molto fragile è un famoso pubblicitario.
Lui è omosessuale, realtà che lo farà sempre sentire un po’ “inadeguato”.
Durante le indagine svolte dalla polizia nel tentativo di cercare un movente plausibile che abbia spinto Vera ad agire in quel tragico modo, Francesco ripercorre tutta la vita della coppia: dal momento del loro incontro, alle spensierate giornate insieme in cui tutto sembrava filare liscio, fino ai primi segni di una crisi inevitabile…
Due saranno i punti di vista che ci accompagnano durante il racconto: la visione di Vera e quella di Francesco.
La lettura scorrevole sarà alternata da piacevoli racconti routinari a profondi momenti di riflessione.
Vera è stata vittima di numerose storie d’amore fallimentari avvenute anche con uomini sposati e Francesco resta vittima di un conformismo feroce.
Ma cosa avrà spinto Vera a quel suo folle gesto? Forse proprio l’amore stesso il più puro quello di cui narrava Catullo nel suo “ odi et amo”?… ma non posso svelarvi nulla di più!
Buona lettura…..
Alessandra Gilardi