Pensavate di averle viste tutte in fatto di bellezza?
A distanza di anni dal Bisturi condotto da un improbabile duo Pivetti-Platinette, arriva Elena Santarelli con Plastik Ultrabellezza.
Vestita come una Barbie (e la scenografia riprodotta è proprio quella della bambola nata nel 1959), la Santarelli ci fa conoscere la chirurgia plastica a 360°. Già, perché questo campo non è isolato solo a chi vuol diventare più bello, come un americano che s’è visto negare un intervento per assomigliare di più al suo mito Tom Cruise -quando la somiglianza era già palese- o alla donna che per tornare ad avere la pelle di quando aveva 30 anni ha deciso di sottoporsi al peeling acido.
Esistono casi “seri”, dove il problema è tangibile e non solo l’intervento migliora la stima della persona ma soprattutto risolve problemi funzionali.
Dalla ragazza che si è sottoposta a un intervento di mastoplastica per migliorare il proprio fisico in seguito al parto, alla signora che in seguito a un drastico dimagrimento di 76 kg si trova ad avere un corpo informe, ad Alfonsina, che a 10 anni per un incidente domestico si è trasformata in una torcia umana che le ha segnato il corpo e con l’ennesimo intervento, compiuto questa volta dal Dott. Giulio Basoccu, ha visto la sua situazione migliorare.
E poi c’è Pascal, il 23enne francese affetto fin da piccolo dalla malattia di Von Recklinghausen, una neurofibromatosi di tipo 1 che scioglie i tessuti del viso. Il trapianto facciale di 16 ore è andato a buon fine e ha fatto sì che Pascal col suo nuovo viso possa vivere con tranquillità la propria vita senza sentirsi un mostro e avere gli sguardi della gente puntati verso di lui mentre cammina per strada.
Un nuovo modo di far percepire la chirurgia plastica ai più acerrimi oppositori? Una vetrina per la vanità? Qualunque sia la risposta, Plastik Ultrabellezza non è adatto a chi è facilmente impressionabile: aghi che bucano il viso, incisioni e sangue possono turbare, come è successo alla sottoscritta.
Giulia Dondoni