Ed eccoci al – per ora – ultimo appuntamento con le letture consigliate dalla nostra Vera, quelle letture per signora che, speriamo, vi abbiano accompagnato nei momenti più rilassanti delle vostre Feste. Per chi non se la sentisse, ancora, di tornare ai soliti pieni ritmi del tran tran quotidiano, vi lasciamo con Shantaram, un libro di Gregory David Roberts.
Il romanzo si svolge interamente a Calcutta, città dove il protagonista fugge dopo essere evaso da una prigione australiana. Solo in alcuni flashback si torna alla sua vita passata, trascorsa tra l’Australia e la Nuova Zelanda.
Avvicinarmi a questo libro è stato difficile, soprattutto per la mole di pagine che mi prospettavano davanti, ovvero più di mille! Ma dopo l’avversione iniziale, mi sono tuffata in questa avventura e senza accorgermi le pagine si susseguivano, i capitoli avanzavano, la storia diventava sempre più intensa e coinvolgente.
Non mancano gli avvenimenti e i colpi di scena, ma ciò che mi ha colpito e catturato maggiormente è stato il modo di narrare e descrivere anche gli episodi più crudi. Niente veniva risparmiato al lettore, ma tutto era raccontato in maniera così poetica, usando metafore così lievi e delicate, che mi è stato impossibile non sentirmi parte della storia.
Tutti i personaggi dimostrano una doppia personalità, contraddittorie tra loro ma complementari. Si capisce subito, infatti, che non potremmo amarli, o odiarli, se non mostrassero entrambi i lati dei loro complessi caratteri.
Greg, il protagonista, colui che narra, ha un passato di rapinatore, è un padre che da anni non vede la famiglia, ma, benché mi rendessi conto di doverlo biasimare, non riuscivo ad evitare di affezionarmi a lui, alle sue incertezze, ai suoi pensieri.
Karla, inizialmente sembra perfetta, con i suoi ragionamenti profondi che denotano una grande intelligenza e la sua bellezza fuori dal comune, ma poi appare il suo passato torbido e il suo presente nascosto.
Khaderbhai, un capo mafia indiano ma capace di attirare l’affetto di chi lo circonda, tanto da diventare per Greg una sorta di padre, del quale cercherà a lungo, ma non per sempre, l’approvazione.
L’unico ad essere puro, e a mostrarsi senza timore per quello che è, si chiama Prabaker. Questo personaggio è il perno di tutto il romanzo, perché l’autore fa convergere in lui tutto ciò che l’India porta con sé : le contraddizioni, i profondi valori, le testarde convinzioni, la consapevolezza della diversità e la ferma decisione di non cambiare, di non adeguarsi al mondo occidentale. Nella descrizione di Prabaker, vi è la descrizione e la spiegazione del fascino di una città e di una nazione che, una volta conosciuta, entra nelle viscere e non se ne va più.
Vera Moretti