C’era una volta una povera ragazza a cui capita un formidabile colpo di fortuna: si ritrova amata e sposata da un uomo bello, buono, ricco e gentile. La ragazza in questione è Cenerentola, e l’uomo perfetto è il principe azzurro. E questa è solo una favola. Ormai le donne non sono più povere ragazze sfortunate, e gli uomini di azzurro hanno solo l’accappatoio.
E soprattutto nella vita vera non esiste questa perfezione. La maggior parte delle donne colleziona fallimenti sentimentali e non ne capisce la ragione. Un veritiero spaccato di realtà è la commedia uscita recentemente al cinema: Come trovare nel modo giusto l’uomo sbagliato, tratto dall’omonimo romanzo di Daniela Cursi Masella e per la regia di Salvatore Allocca. Le protagoniste del film sono tre amiche: Sofia, Penelope e Alice. La prima, delusa dagli uomini, decide di scrivere un manuale sentimentale in cui li paragona ai cavalli; la seconda è un’avvocatessa che vive di relazioni veloci e indolore, la terza è un’ex reporter di guerra diventata fotografa di fotoromanzi solo per seguire l’uomo che la sposerà. Donne di successo ma infelici solo perché non accompagnate, o “accompagnate male”. Quindi che fare? Disprezzare gli uomini perché non sono perfetti, passare da un letto a un altro perché è comportandosi come farebbe un uomo che si avrà il giusto riscatto, oppure annullarsi pur di tenersi stretto un compagno. La donna cinica, la facile e la geisha: com’è possibile che la donna possa essere solo una di queste tre cose? La colpa è proprio delle donne, Cenerentola in testa alla fila. Favole del genere suggeriscono che nella vita ogni donna incontrerà l’uomo perfetto, quello sincero, leale, presente. Un uomo vero. La verità è che gli uomini sono tutti veri, solo che non sono perfetti. E qual è il problema? Certo, molti uomini sono insensibili, traditori, bugiardi: non tutti però. E anche le donne sanno esserlo, ma sono troppo impegnate a fare le vittime per riuscire ad ammetterlo. Esiste una decisiva differenza tra un uomo e una donna: l’uomo sa benissimo quale donna non vuole accanto e, collezionando esperienze, di volta in volta sceglierà sempre meglio. Le donne invece peccano di insistenza e diventano recidive. Sono incapaci di imparare dagli errori commessi e soprattutto incapaci di stare da sole. Vengono deluse, tradite e ingannate ma due volte su tre se la vanno a cercare. Quand’è che le donne hanno smesso di essere forti? Volano parole come “emancipazione”, “indipendenza”, “orgoglio femminile”, e poi senza un uomo sembra che la vita non abbia senso , avere una relazione diventa condizione necessaria e per essere felici bisogna per forza parlare alla prima persona plurale. Costa così tanto dire: “ Per oggi sto con me e mi basto”? Le donne single non sono sole, ma libere. E non esistono modi giusti e uomini sbagliati, ma solo donne sbagliate. Donne che non sanno vivere per loro stesse, che si lamentano degli uomini ma poi li amano, anche quelli peggiori. Donne che si sacrificano per una relazione, di qualunque natura essa sia. Donne che si riducono a essere o ciniche o facili o vittime. E nulla più.
Roberta Restretti