Il 2023 è un anno di matrimoni e addio al nubilato, a palazzo, soprattutto il palazzo reale di Ammam in Giordania. Domenica infatti è convolata a nozze Iman, la figlia del re Abdullah II e il prossimo 1 giugno sarà la volta del principe ereditario Hussein.
Ma torniamo al matrimonio di domenica. Come da tradizione, le celebrazioni sono iniziate la sera prima del matrimonio con l’henna party.
L’evento è stato organizzato con grande cura dalla sempre stilosissima madre. Rania, oltre a regalare alla figlia la sua tiara di diamanti, per l’occasione le ha prestato un pezzo del suo abito da sposa. L’henna party è una sorta di addio al nubilato for women only che festeggiano insieme decorandosi le mani con tatuaggi temporanei.
Il tatuaggio è un rituale antico eseguito con henné naturale a mano libera, su mani o piedi con motivi decorativi porta fortuna. L’henné naturale, dalla caratteristica colorazione bruna, ha proprietà terapeutiche lenitive e antinfiammatorie. Può durare due settimane fino a un mese, lascia sulla pelle un aroma che si attenua nei primi giorni.
Iman si è presentata alla festa con un abito bianco ricamato, creato dalla stilista giordana di origini palestinesi Reema Dahbour, specializzata in moda etica e sostenibile. La madre Rania, ha scelto un lungo abito cremisi e rosa abbinato a una pochette in raso intrecciatoborgogna di Bottega Veneta e décolleté a punta in oro rosa di Dior.
La cintura che ha indossato Iman per la serata è di di Bruce Oldfield ed apparteneva, come accennato in precedenza, all’abito di nozze di Rania, diventato ormai iconico. Si tratta di una creazione firmata dal brand di lusso Elie Saab Haute Couture che aveva una finitura dorata, un soprabito ricco di ricami e un’ampia gonna. Inoltre l’abito era adornato da questa cintura con ricami d’oro che oggi Rania passa a Iman per augurarle buona sorte. Una specie di benedizione per la figlia.
Silvia GALLI