Chi per organizzare il proprio matrimonio non ha pensato a qualche film o viceversa chi, guardando una commedia romantica con la sposa protagonista non ha immaginato di prendere il posto dell’attrice almeno per un momento?
Se la risposta a questa domanda è sì, allora è arrivato il libro che fa per voi: Ciak Mi sposo! I film più belli per prepararsi alle nozze (ed. Giv). Scritto da Ilaria Floreano, non è che una rassegna di tutti i migliori film legati al matrimonio, fonte di ispirazione per le future spose che desiderano prendere spunto dalle dive e dalle cerimonie di celluloide per il loro giorno del sì .
Parlando di abiti ce ne sono due che vanno ricordati e, strano a dirsi, entrambi sono stati utilizzati per matrimoni mai celebrati: quello sontuoso di Carrie Bradshaw firmato e donato personalmente dalla stilista Vivienne Westwood nel film Sex and the Ciity, ed il modello al ginocchio, più sobrio ma non meno elegante che indossava Jennifer Lopez con cappello e velo corto in Prima o poi mi sposo.
Il miglior ruolo di damigella d’onore se lo giocano Julia Roberts ne Il matrimonio del mio migliore amico, in cui dopo aver cercato in ogni modo di fare cambiare idea allo sposo si consola tra le confortanti braccia di Rupert Everett e Patrick Dempsey che nel film “Un amore di Testimone riesce a fare capitolare Liv Tyler persino con un kilt.
Per quanto riguarda l’organizzazione, anche se nessuno è preciso ed organizzato come Jennifer Lopez, sarebbe preferibile una wedding planner che non facesse scappare lo sposo né tantomeno una che, prenotando la stessa sala, lo stesso giorno, per due amiche del cuore le facesse litigare al punto da rendere i preparativi ed il giorno delle nozze un vero incubo. Come succede ad Anne Hathaway e a Kate Hudson ne La mia miglior nemica.
Di film che parlano di matrimoni non c’è che l’imbarazzo della scelta e ovviamente gli sceneggiatori di Hollywood come di casa nostra sono dei maghi nel creare le situazioni più idilliache, ma cosa c’è di meglio del gusto personale e delle scelte di una sposa? Nessuno sceneggiatore riuscirà mai a catturarne l’emozione più intima.
Silvia GALLI