Combina l’eleganza del vecchio mondo di un anello storico tagliato come uno smeraldo, che risale al 16 ° secolo, e ne rielabora la tecnica per renderlo ancora più brillante”.
Ecco la definizione del taglio radiante che da qualche anno si sta dimostrando una tendenza negli engagement rings.
Questa forma di diamante esiste solo da quarant’anni ma rivaleggia con i suoi predecessori vintage.
Alla fine degli anni ’70, il maestro tagliatore di diamanti Henry Grossbard lo ha creato. Il suo obiettivo era di fondere la classica silhouette quadrata con la brillantezza di un taglio rotondo che è il motivo per cui questo diamante dal taglio fantasia è stato la pietra centrale di numerosi anelli di fidanzamento di celebrità, tra cui Jennifer Aniston e Khloe Kardashian.
A causa delle numerose sfaccettature, un taglio radiante “nasconde meglio le inclusioni e migliora il colore”, spiega la gemmologa Laurel Addison. Inoltre disperde più luce, il che significa più scintillio. E se la luminosità è l’obiettivo, meglio scegliere un’impostazione a punta aperta che consentirà una migliore interazione della luce.
Un problema dell’anello a taglio radiante è che si sporca molto facilmente. Gli esperti suggeriscono di immergere l’anello in una semplice soluzione di acqua calda e sapone liquido ogni poche settimane, strofinarlo delicatamente con uno spazzolino a setole morbide, risciacquare e asciugare. Sono da evitare i prodotti chimici abrasivi e i detergenti ad ultrasuoni, perché faranno più danni che benefici.
Infine, sempre la Addison suggerisce di ricordarsi quando è bene toglierlo, l’anello, come una giornata in spiaggia, per allenarsi in palestra o durante un’attività come il giardinaggio o la pulizia.
Bisognerebbe anche controllare regolarmente le graffette e la montatura in modo da assicurarsi che non siano allentati o scheggiati (una buona regola empirica: se scuotendo l’anello si sente il diamante tintinnare contro la montatura è il momento di andare dal gioielliere).
Silvia GALLI