Enzo Miccio, a margine della sua attività di Wedding Planner, ha presentato pochi giorni fa a Milano durante la Woman Fashion Week, una collezione dal titolo particolarmente accattivante “Le Jardin Suspendu” . Una collezione, questa che ha regalato emozioni, amore e magia e che è nata insieme alla maestria nella produzione di abiti da sposa ed haute couture della Maison Signore di Napoli, una collaborazione che dura già da 10 anni e che oggi si consolida grazie alla professionalità di due ricercatori di perfezione e bellezza.
Se dovesse definire con pochissime parole la sua ultima collezione cosa direbbe? E’ una collezione di grande artigianalità anzi, oserei dire estrema, pezzi unici che a partire da un mio schizzo sono diventati prototipi ed infine eccoli prendere vita come 14 abiti da sogno. Gli abiti sono avvolti dalla natura e, come in natura, anche per i miei abiti non ce n’è uno uguale all’altro. Sono abiti sartoriali e il “fatto a mano” è a mio avviso un plus irrinunciabile.
Come sta maturando l’Enzo Miccio stilista?
Beh il mio lavoro è sempre quello di Wedding Planner e l’abito da sposa è centrale nell’organizzazione a tutto tondo del giorno del sì, diciamo che era un tassello mancante, quindi ho pensato di lanciarmi in questa sfida che si è rivelata entusiasmante e vincente, ma non mi piace definirmi stilista.
In ogni caso la precedente collezione è stata un successo clamoroso, forse rispetto a questa era più istintiva, molto più “Enzo Miccio”, questa dopo 700 abiti venduti, 60 atelier serviti ha dovuto dare uno sguardo al mercato, alle tendenze, alle richieste delle mie spose. Ovviamente anche in questa a componente Enzo Miccio è forte, si sente e, se dovessi usare un aggettivo quello sarebbe sontuoso, perché è così che sono i miei abiti, è così che sono le mie spose.
Possiamo dire che questa sontuosità è una risposta a chi ci sta dicendo che usciamo dalla crisi?
Nel mondo del wedding la crisi non esiste, o meglio le persone che si rivolgono al mio studio sanno che noi siamo professionisti che curano il matrimonio in ogni particolare e che sanno che un lavoro del genere ha costi piuttosto elevati, quindi al massimo possono allungare i tempi per arrivare pronti al giorno del sì. Ho la fortuna di lavorare in un ambiente in cui aleggia l’ottimismo e la speranza, un ambiente dove per certi versi non si può rinunciare a nulla perché non c’è una prova d’appello: il giorno del sì è uno e uno soltanto.
E la moda maschile? Non c’è spazio per una collezione per lo sposo?
Chissà, magari in futuro… Potrebbe essere un ultimo tassello mancante…
Silvia GALLI
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