Fino a qualche anno fa, terminata la cena, gli sposi erano i primi a lasciare la festa di nozze e, allegri e spensierati partivano verso il loro destino non senza aver prima trascorso una piacevole vacanza in coppia.
Oggi, complice la fatica e lo stress derivanti dall’organizzazione del fatidico giorno del sì si tende a procrastinare un po’ la vacanza, vuoi per rilassarsi prima di partire, vuoi per attaccare al congedo matrimoniale qualche giorno, tradizionalmente destinato alle ferie estive.
Ma perché al viaggio di nozze viene comunemente dato l’appellativo di Luna di miele? Nulla ha a che fare con la dolcezza, o meglio non nel senso comune e romantico del termine.
L’origine del termine “luna di miele” si riferisce senz’altro al primo mese di matrimonio, in un mese infatti, “si fa la luna”. Alcuni vogliono vedere in quel di miele l’aspetto romantico del periodo, in realtà il riferimento é alla bevanda anticamente usata per celebrare un matrimonio: l’idromele una bevanda alcolica a base di miele ottenuta per fermentazione.
Inoltre un’usanza del Nord prevedeva che, dopo aver ufficialmente celebrato il matrimonio, che gli sposi trascorressero da soli il primo mese, consumando idromele ogni giorno.
Nelle Sacre Scritture si legge che lo sposo in questo particolare periodo non dovrebbe compiere lavori pesanti o gravosi, ma dedicarsi completamente alla moglie.
Oggi luna di miele è il significato poetico di viaggio di nozze, che si faccia subito dopo la cerimonia o a qualche settimana di distanza poco importa, quello che importa è partire e rilassarsi.
Silvia GALLI
[ Torna indietro... ]