L’importante è scegliere un modello che non offenda la Chiesa, i religiosi e, soprattutto le perpetue!
I modelli con maniche, si sa, hanno meno appeal rispetto a quelli che lasciano scoperta una porzione di spalla o di avanbraccio, ma quelli con la sola spallina sono vietati come la carne in Quaresima, tanto per rimanere in tema.
Alternative allo “strapeless” ce ne sono infinite, dalle più castigate alle più aggressive, ma per chi proprio non sa resistere al bustino, una soluzione c’è. Il coprispalle è stato probabilmente inventato da una sposa freddolosa, o timorata, che non voleva rinunciare ad un abbondante decoltè. Di coprispalle se ne possono trovare di ogni tipo, modello e tessuto, dal cashmere all’angora, dalla seta all’organza fino alla pelliccia.
In alternativa ci sono abiti che mettono in risalto la figura, lo scollo all’americana esalta le spalle, i modelli a barca enfatizzano il collo. Gli scolli profondi sono più adatti alle spose con un seno piccolo, per quelle che invece hanno un davanzale abbondante, onde evitare un effetto volgare, è preferibile optare per un modello morbido che, per così dire, non esalti le curve.
Nella nostra gallery qualche esempio dalle ultime sfilate.
Silvia GALLI
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