Non sempre si può personalizzare troppo un matrimonio civile, o per lo meno, non troppo.
Vediamo cosa si può o non si può fare.
Partiamo dalla location: si tratta di una sala comunale o è una location privata?
Se il luogo prescelto è una delle sale del comune c’è poco da fare, tocca presentarsi all’ora convenuta e non ci sono tante possibilità di personalizzazione a parte qualche lettura che stia comunque all’interno della mezz’ora dedicata ad ogni coppia. Praticamente una visita medica.
Per rendere il più personale possibile la cerimonia tocca affidarsi a colonna sonora e qualche breve dedica da parte degli amici o parenti convenuti.
Anche gli allestimenti devono essere minimi, al massimo un paio di composizioni da appoggiare sul tavolo delle firme o all’ingresso della sala.
Anche per quanto riguarda il celebrante, a meno che sia scelto dagli sposi tra un conoscente, è difficile conoscerne l’identità prima del grande giorno, quindi la cerimonia risulterà decisamente impersonale.
Un discorso diverso, invece, va fatto per le varie case comunali adibite dagli stessi comuni.Si può spaziare tra ville, casali, palazzotti e persino castelli e lì sì, si può personalizzare e rendere unica la propria cerimonia.
Si parte dal celebrante che, di solito è scelto tra le persone care alla coppia, e che come nessun altro riesce a rendere unico il freddo rito civile emozionando e coinvolgendo sposi ed ospiti.
Alcune di queste location, magari con il giardino o con alcune sale che possono essere utilizzate, inoltre permettono anche il ricevimento in loco.
Si tratta di una soluzione eccellente soprattutto quando gli sposi desiderano ridurre i tempi morti che, inevitabilmente si sprecano negli spostamenti dal luogo della cerimonia a quello del ricevimento.
Soprattutto in questa ultima situazione la personalizzazione è resa possibile al 100% anzi, spesso le spose possono anche arrivare con largo anticipo e prepararsi direttamente lì.
Silvia GALLI