A bordo di una fiammante Maserati quattroporte la sposa, leggermente in ritardo, come vuole la tradizione, è arrivata alla Chiesa Stella Maris. Il volto coperto e gli ombrelli bianchi esibiti dai body guards hanno stupito non poco la piccola folla di curiosi, ma il motivo è stato presto svelato, lo sposo desiderava essere il primo a vedere il volto dell’amata e, lo sposo, si sa, attende sempre all’altare.
Il sacerdote, Don Satta, vicino alla sposa non solo per il cognome dedica un’omelia carica di significato agli sposi non senza un finale commento calcistico nella speranza che lo sposo venga a lavorare in terra sarda.
L’allestimento in chiesa è principesco tessuti bianchi per banchi e pavimento e milioni di fiori scelti tra ortensie e margherite ad accompagnare la cerimonia. Se l’allestimento è stato principesco altrettanto non si può dire dello sposo che, al di là delle pretese di vedere per primo Melissa si è presentato con un outfit a dir poco improbabile. In primis il frac è un abito da sera e non da cerimonia, ma se frac deve essere che sia tagliato alla perfezione, almeno. I pantaloni attillati tipo cavallerizza non sono accettati nemmeno per abiti meno formali, figuriamoci per il frac! Il calzino per le cerimonie non è solo obbligatorio, è tassativo e i mocassini di velluto stile babbuccia sono sdoganati per il Billionaire, non per un matrimonio.
Parlare di lei è come sparare sulla Croce Rossa, in una parola stupenda, make up impeccabile e acconciatura raffinata, sull’abito, probabilmente avrebbe potuto osare di più. Un lungo senza spalline e scollo a cuore con gonna che si apre a sirena è davvero un po’ troppo classico per un’icona di bellezza come lei, inoltre Atelier Emé, su cui è caduta la scelta è specializzato in abiti da sogno, chissà perché la bella Melissa non ha voluto spingere sull’acceleratore…
Il ricevimento al Cala di Volpe durante il tramonto di una delle giornate più lunghe dell’anno ha fatto il resto, clima romantico a 360 gradi, insomma.
Silvia GALLI
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