L’intento degli sposi era quello di tenersi le persone care vicine, questo ha fatto sì che il loro fosse un matrimonio corale, tranquillo e profumato, in stile siciliano.
La Chiesa, Santa Maria La Scala, ai piedi della Timpa di Acireale, una enorme falesia stratificata, è raccolta e relativamente spoglia, quindi hanno potuto essere i fiori di Francesca Giardinaro i protagonisti. Zagara, gelsomino e fresie, ulivo e opuntia erano presenti negli addobbi all’interno, ma anche fuori, all’ingresso dove i tipici panari – cesti in vimini, adornati di pizzo siciliano, usati anche dai pescatori – ospitavano boccioli bianchi verdi e fico d’india.
Il mazzo scelto da Daniele per Vittoria aveva oltre a gelsomini, fresie, ortensie bianche ed eucalipto anche un tocco di lavanda per richiamare le originali slingback Dolce & Gabbana (maison scelta anche dallo sposo per il suo impeccabile completo sartoriale) che la sposa indossava sotto l’abito. Organza di seta e pizzo francese sono i tessuti che la sposa ha voluto per l’abito e per il lungo velo, un modello impalpabile e romantico, confezionato interamente a mano dalla sua emozionata mamma Grazia.
Romantico come l’abito ma con un accento decisamente siciliano era anche l’acconciatura, uno chignon basso con trecce morbide, realizzata da Nicola Savoca, mentre il make up, leggero e raffinato, rigorosamente non da sposa, l’ha realizzato Cristina Marano.
Dopo la cerimonia, mentre gli sposi, insieme al fotografo Daniele Muratore, erano impegnati a scattare le foto di rito, che in realtà appaiono molto più allegre e spontanee delle classiche immagini di nozze, gli invitati si sono spostati nella splendida location scelta per il ricevimento: il Lunario, un’antica dimora di monaci costruita nel primo ‘800 che deve il suo nome al limone lunario, una pianta che segue, appunto, i cicli delle lune.
La Sicilia era ovviamente protagonista anche del banchetto di nozze, a partire dall’aperitivo di benvenuto composto da fritture e tartare, e negli antipasti a buffet – tra i cui tavoli troneggiavano due enormi teste di Moro – dove addirittura era presente un affumicatore a freddo dell’Accademia del Monsù. Caponate, sarde a beccafico, cuscus, pesce crudo marinato e molto altro prima di sedersi a tavola. La cena placée, per volere degli sposi è stata breve ma estremamente raffinata con la compagnia di musica in filodiffusione, e il clou della festa è stata la serata danzante con musica dal vivo che ha accompagnato anche il taglio della naked cake, letteralmente torta nuda e priva di glasse estremamente di tendenza in questo momento. Il banchetto di nozze si è chiuso con un trionfo di dolci siciliani, tra cui cannoli e iris preparati al momento. Anche le bomboniere – un piattino di ceramica bianca, con disegno acquerello e matita creato da Mari Cortese e realizzato con la tecnica della decalcomania – con cui hanno voluto ringraziare i loro ospiti, sono un omaggio alle rispettive di città degli Sposi: Como e Catania.
Nella nostra gallery di matrimoni all’italiana certo la Sicilia non poteva mancare e quello di VIttoria e Daniele, una coppia particolarmente cara alla nostra redazione, è stato un matrimonio che più di ogni altro ha espresso la felicità, l’allegria e la spensieratezza che solo le donne siciliane sanno esprimere.
Silvia GALLI
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