Se fino a qualche anno fa ci si sedeva a pranzo all’una dopo mezzogiorno e non ci si alzava prima del tramonto, oggi i pranzi e le cene di nozze sono decisamente più snelli e conviviali. La tendenza è sempre più quella di un ricco aperitivo a buffet , qualche portata calda servita al tavolo e di nuovo libero servizio per dolci e wedding cake.

Anche se i parenti più anziani solitamente apprezzano poco gli aperitivi e preferiscono i trionfi di antipasti e le maratone gastronomiche, poco importa, quel che conta, sempre e comunque, è quello che viene offerto sia di qualità eccellente.

Sugli antipasti non c’è che l’imbarazzo della scelta, dai classici fritti di verdure nel cartoccio ad eccellenze come aragoste, funghi reali, tartufo bianco e anche foie gras. Il menu, ovviamente seguirà lo stile del matrimonio: ben venga il menu di pesce e crostacei se il matrimonio si festeggia in spiaggia, ma certo non saranno adatti se la location scelta è una baita in quota.

Non è importante scegliere pietanze costose od elaborate, ma è fondamentale che siano buonissime e di prima scelta, meglio una caprese di bufala eccellente che un trofeo di scampi di qualità mediocre.

Per quanto riguarda i primi piatti la regola vorrebbe che ad essere serviti fossero due: un risotto e una pasta, magari ripiena, secondo stagione.

Il secondo, da sempre la portata principale è solitamente un classico della cucina italiana , arrosto di carne o di pesce con un contorno di verdure che, di solito, in pochi assaporano.

Il pezzo forte di ogni matrimonio, almeno dal punto di vista estetico, è la torta nuziale, a più piani o meno, ma sempre scenografica, ma c’è ovviamente spazio per qualsiasi tipo di dolce, dal carretto dei gelati ai dolci americani, dal tiramisù alla crema catalana, dalle insalate di frutta alle granite siciliane, chi più ne ha più ne metta.

Un’ unica raccomandazione da fare agli sposi od anche alle wedding planner, è di tenere sempre in conto le eventuali allergie od intolleranze alimentari degli invitati, certo non si può pensare ad un menu kosher o vegano, ma qualche piatto di verdura per chi ha adottato un regime alimentare diverso dalla norma è senz’altro un segno di attenzione apprezzabile.

 

Silvia GALLI

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