Il matrimonio se lo sono organizzati da soli nonostante l’atteggiamento ostico tipico dei parigini che storcono spesso il naso alle novità e, soprattutto a lingue diverse dalla loro.
Come location per il ricevimento hanno scelto il Ciel de Paris (www.cieldeparis.com) un ristorante panoramico molto rinomato per la carta, il servizio e, ovviamente la vista. Ci sono arrivati dopo lunghe peripezie, ma alla fine sono stati entusiasti.
Per la cerimonia, invece non c’era da scegliere: il Consolato italiano è l’unico ufficio che può celebrare questo tipo di cerimonie e gli orari sono rigidissimi: solo giorni feriali e di mattina.
Un punto cruciale era sistemare gli ospiti. Inizialmente gli sposi avevano pensato ad una serie di appartamentini, ma hanno avuto qualche traversia con l’agenzia immobiliare, e hanno ripiegato su..un ostello.
Niente paura, quello che hanno scelto era un ostello sui generis, dotato di ogni confort, tanto che la sposa ha potuto vestirsi per la cerimonia proprio in camera.
Per non rischiare di rendere troppo fredda la cerimonia, gli sposi hanno chiesto a una zia di leggere una poesia ed all’anziana nonna di chiudere il rito con la sua benedizione. Al consolato non è possibile lanciare il beneaugurale riso, ma gli sposi non si sono persi d’animo e hanno dotato ogni ospite di un flacone di bolle di sapone.
Dopo il taglio della torta, sposi ed amici hanno pensato di affittare un bus e, con l’aiuto di una guida amica della sposa hanno scoperto angoli della città che i turisti abituali non conoscono.
Ovviamente, ci ha spiegato Eleonora, questo matrimonio è stato suddiviso in due tempi, a Parigi erano solo i più intimi, per i parenti, amici e conoscenti è stata organizzata una serata in Italia dopo il viaggio di nozze.
Quello di Eleonora e Davide è stato un matrimonio low cost perché hanno scelto di fare da sé tutto quello che è stato possibile, con il prezioso aiuto di amici e parenti, ovviamente e hanno scelto fornitori in loco per ciò che non era possibile portarsi da casa.
Serve qualche esempio?
Per il bouquet Eleonora ha scelto quelli in carta e stoffa di Trilli e Gingilli,che ovviamente poteva essere consegnato in anticipo, e per le bomboniere le mani sapienti di un’amica che lavora per Tartine Chocolate.
Sull’abito risparmiare è più difficile, ma la sposa ha trovato un atelier artigianale proprio a Nebbiuno che garantisce un ottimo rapporto qualità prezzo.
Nozze particolari, certamente, complicate da organizzare e per certi versi non convenzionali, ma certo divertenti ed uniche: davvero un’alternativa a cui pensare se il classico non è quello che si cerca.
Silvia GALLI
photocredits Davide Giuliano
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