In ottica di spending review la voce di costo destinata alle fotografie, sempre molto elevata è difficilmente eliminabile, ma con l’ausilio di una o più Polaroid è almeno sensibilmente riducibile.

Se per la cerimonia, soprattutto se religiosa, l’utilizzo di un fotografo professionista o quanto meno di un amico con un corso di fotografia alle spalle è consigliato per non rinunciare al ricordo della solennità di certi momenti, al ricevimento l’uso di Polaroid o, in alternativa una serie di macchinette usa e getta, è un’alternativa simpatica ed originale.

Anche quegli sposi che, fortunati loro, possono avvalersi di uno  o più professionisti che con i loro potenti mezzi, con filtri adatti e luci sfumate riescono a cogliere ogni minimo dettaglio, spesso non rinunciano a mettere sul tavolo del guest book o in mano all’amico più scherzoso una fotocamera.

Le Polaroid offrono scatti originali, nel formato tradizionale, quadrato con il classico bordo bianco permettono anche agli invitati di scrivere frasi buffe, auguri non convenzionali oltre che, naturalmente portarsi a casa un ricordo della giornata.

Un altro uso delle Polaroid è quella di sostituirle alle bomboniere: gli sposi fanno preparare in anticipo i sacchetti con i confetti ed al momento della consegna scattano una foto ricordo che non appena sviluppata può essere pizzicata al sacchetto.

Insomma Polaroid è un mito che non accenna a tramontare, nemmeno ai matrimoni.

 

Silvia GALLI

 

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