Di mazzi ce ne sono davvero di ogni genere e specie, ma sostanzialmente possono essere raggruppati in sette categorie.
Mazzolino:
Per quelle spose che desiderano un mazzo di forma leggermente bombata adatto a ospitare un solo tipo di fiore o differenti varietà, i più adatti sono peonie, tulipani e dalie. E’ perfetto per spose dagli abiti stravaganti, spose di taglia piccola o con piccole mani. E’ perfetto per quegli stili non troppo definiti, non è protagonista assoluto e, al tempo stesso non rende l’abito la vera star. E’ il tipo di bouquet usato dalla regina Vittoria, nel 1840, certo non si può dire moderno, ma è sempre attuale.
A cascata:
Un bouquet che ha visto il massimo suo splendore nei Roaring Twenties, ma che anche in tempi più recenti è stato scelto da spose celebri. E’ fantastico se abbina ai fiori più classici boccioli esotici ed insoliti. Adatto ad abiti a manica lunga, abiti formali, cerimonie tradizionali, spesso però è anche utilizzato per i matrimoni più rustici. Di solito è costituito da fiori come fresie o orchidee. L’aveva la Principessa Diana, certo non l’emblema di un matrimonio felice, ma senza dubbio un’icona di stile.
Inguainato:
Un bouquet spettacolare, versatile, può essere portato a mano o in braccio, come fosse un neonato. Può essere preparato con un certo anticipo e, se fortunati può essere conservato per parecchio tempo dopo la cerimonia, proprio perché costruito. E’ fatto per gli abiti da sposa svasati, con forma ad A, funziona con spose alte ed è molto scenografico, anche per i fiori che ospita: su tutti le calle gli iris, ma anche perchè no, i girasoli. Una sposa famosa che l’ha voluto? Farah Fawcett nei 1973.
Bouquet a libro
Popolare soprattutto negli anni 50, dopo che Grace Kelly lo scelse per il suo matrimonio con Ranieri di Monaco. E’ perfetto per le spose più devote, quelle che desiderano avere il proprio libro di preghiere durante la cerimonia nuziale. I fiori sono pochi, appuntati sulla copertina e di solito sono molto semplici lillà o mughetti.
A scudo:
E’ un bouquet costruito, ma artigianale è adatto a spose con il velo e abiti fluttuanti ed impalpabili.Si tiene con una sola mano ed è bello da tutte le angolazioni. Funziona con tutte le spose, è meno scenografico, ma anche meno impegnativo di un bouquet a cascata, lo vogliono le spose che puntano sull’abito più che sui fiori. Dice niente il nome di Kate Middleton? ecco lei ha volto un bouquet a scudo Fresie, genzianelle, roselline e mughetti sembrano nati per questi bouquets.
Biedermeier:
Un mazzo nato a fine 800 nato dall’estro e dalla creatività di fiorai svizzeri ospita più di quattro diversi tipi di fiori a formare una sfera ed è drammaticamente artefatto. Può essere usato come mazzo, in origine si usava così, ma oggi viene proposto come borsetta o polsiera. Unico problema è il peso. Perfetto per cerimonie formali e per quelle spose che scelgono abiti semplici e affidano il colpo d’occhio al fioraio. Gerbere, rose,margherite, garofani, tutti fiori particolarmente adatti allo stile.
Composto:
L’effetto è quello di un fiore unico, in realtà sono parecchi petali che, grazie all’abilità dei professionisti diventa un unico bocciolo.Pe questo tipo di bouquet servono fiori ricchi di petali ampi, quindi rose, calle, peonie, gigli e camelie, niente da fare per margherite o girasoli. Adatto ad abiti semplici ma eleganti, cerimonie formali e stile leggermente vintage. L’ha scelto Katherine Heigl quando ne l2007 ha sposato Josh Kelley. Le sue erano tutte rose bianche.
Silvia GALLI
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