Qual è l’ordine di ingresso alla cerimonia?
E’ comune per i futuri sposi, soprattutto se non fanno parte dell’altissima aristocrazia, avere dei dubbi sul corteo nuziale. Innanzitutto perché non è così frequente che le regole vengano rispettate in maniera rigorosa. In secondo luogo poi perché anche quei pochi che desiderano rispettarle vengono consigliati da esperti che sono spesso influenzati da tradizioni di altri paesi.
Dunque proviamo a capirne di più.
- chi sono i partecipanti?
- in quale ordine devono fare il loro ingresso;
- dove si siedono?
Se ci si sposa in chiesa, è doveroso confrontarsi con il sacerdote che, spesso e volentieri dice la sua e non vede di buon occhio troppe coreografie. Per il rito civile e ancor più per quello simbolico c’è decisamente molta più libertà.
La tradizione italiana più antica nasce dal Galateo e prevede che tutti attendano la sposa in chiesa, incluso lo sposo che la aspetta in piedi all’altare.
Solamente la sposa entra con la marcia nuziale, al braccio del padre o di una figura maschile importante.
Oggi alcuni sposi preferiscono optare per un’altra opzione: tutti attendano l’arrivo della sposa fuori, per applaudirla quando scende dall’auto, e farla entrare in chiesa per prima al braccio dello sposo. Una scelta prediletta da chi convive prima di sposarsi o dalle spose che hanno perso il papà.
Per l’alta aristocrazia la scelta più in voga è il corteo nuziale solenne. Difficilissimo da realizzare perché prevede che tutti gli invitati entrino al seguito degli sposi secondo un preciso ordine. Si parte dai genitori che seguono immediatamente gli sposi, poi i parenti stretti, i parenti lontani, gli amici, … e man mano che entrano si siedono prendendo posto quindi dalle prime sedute fino alle ultime.
Per questo tipo di corteo è strettamente necessario l’uso di maestri di cerimonie e stewards che sovrintendano all’ordine prestabilito.
Fine prima parte.
Silvia GALLI